danzatore, coreografo

Virgilio Sieni

Del fremito di un grave che si leva

Lo spazio tattile è la capacità di sensibilizzarsi all’aura delle cose…portare attenzione.

Virgilio Sieni (Firenze, 26 gennaio 1957) è da considerare uno dei massimi esponenti italiani di una tradizione coreografica che esalta la potenza drammaturgica della danza. Coreografo immerso in una costante sperimentazione del movimento, danzatore che affonda le proprie radici espressive sulle origini del comportamento umano, sulla conoscenza archeologica del corpo e dei suoi gesti. Dopo un primo periodo di studi presso la facoltà di Architettura, si appresta allo studio della danza moderna e contemporanea nelle città di Amsterdam, New York e Tokyo. La fondazione della Compagnia Virgilio Sieni nel 1992 e successivamente del Centro Nazionale di Produzione sui linguaggi del corpo e della danza, gli permettono di avviare ricerche e sperimentazioni nell’ambito del teatro e della arti performative tanto da diventare uno dei protagonisti attivi nel panorama internazionale della scena contemporanea.

virgiliosieni.it

Biografia di Virgilio Sieni
Documentario

Del fremito di un grave che si leva: Virgilio Sieni

Toccando temi e figure ricorrenti, a comporre un universo concluso e pure mutevole, in perenne germinazione e in un’armonica consonanza con le leggi della natura, il documentario indaga il percorso artistico di Virgilio Sieni per riconoscerne l’essenza in una ricerca delle radici profonde: quelle delle infinite connessioni che innervano il corpo fisico come il vivere sociale e la stessa memoria dei luoghi. Un lavoro di scavo, dunque, un’archeologia, in cerca della scintilla vitale; e una fisiologia, una meccanica dell’umano che si protende verso il divino.

Crediti

© 2020 Documenti d'artista
Documentario: Simona Bellandi, Giuseppe Cassaro, Gianluca Paoletti Barsotti, Nicola Trabucco
Intervista e schede: Lindita Adalberti
Responsabili scientifici: Eva Marinai, Carlo Titomanlio

Territorio

HORTUS FESTIVAL_CANTIERI CULTURALI ISOLOTTO e Quarto Paesaggio.

«La città di Sieni è un corpo che respira, che ha le sue articolazioni e canali di energia, è un corpo fatto di corpi, in cui sono rintracciabili gli elementi simbolici e democratici esposti dal loro stesso essere, dalla capacità necessaria di fare spazio all’altro».

Hortus Festival_Cantieri Culturali Isolotto, Centro Nazionale di Produzione Virgilio Sieni, Firenze, 20-23 giugno 2019

 

Nella ricerca artistica di Virgilio Sieni, il territorio locale diventa il luogo privilegiato dove sperimentare la extra-ordinarietà del territorio stesso: i giardini, le piazze, gli alberi, le stazioni degli autobus delle periferie cittadine trovano una nuova dimensione nel contesto urbano, caratterizzato dalla presenza viva dei suoi abitanti. I cittadini – performer – e i danzatori professionisti, con le loro azioni coreografiche e i loro gesti, rivitalizzano i luoghi della quotidianità «come se fossero architetture in divenire, la loro vocazione è quella del movimento, della capacità di farsi e modificarsi, in risonanza necessaria con il paesaggio, e con ciò che avviene altrove».

La prima edizione di HORTUS FESTIVAL, nel giugno 2019, è il proseguimento di un progetto più ampio, intrapreso l’anno precedente dalla Fondazione CR Firenze con la direzione artistica di Virgilio Sieni / CENTRO NAZIONALE DI PRODUZIONE; con la collaborazione della Fondazione Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, Fondazione Scuola Musica di Fiesole, Tempo Reale Centro di Ricerca Produzione e Didattica Musicale.

Quarto Paesaggio. L’esperienza urbana della bellezza intende mettere al centro la periferia e trasformarla in nuove esperienze di vita quotidiana, in relazione ad altri luoghi cittadini. In questo contesto, le maestranze artistiche locali giocano un ruolo fondamentale, facendosi promotori di una nuova idea della città senza dimenticarne la storia locale e svelando una bellezza “altra” dei quartieri. Il progetto è articolato in quattro zone, definite da Virgilio Sieni Movimenti, intrecciate tra loro ricreando quel tessuto esperienziale che unisce il luogo al cittadino che lo abita, l’uomo alla natura. In questo tessuto troviamo i progetti PIA – Palazzina Indiano Arte, all’interno del Parco delle Cascine, inaugurata il 29 giugno 2018, Nuovi Cantieri Culturali Isolotto, i Cenacoli Fiorentini e Le Piagge/Abitare la democrazia.

«I cittadini dell’Isolotto e delle Piagge, i frequentatori della Palazzina dell’Indiano, così come gli interpreti delle azioni coreografiche, le famiglie e gli amici, saranno i protagonisti dell’evento. La scelta dei Cenacoli di Ognissanti, di Sant’Apollonia, di Andrea del Sarto e della Biblioteca di San Marco come momento d’incontro delle varie esperienze che si svolgeranno nei territori di Firenze, diventa un gesto necessario di trasmissione e risonanza del cittadino partecipatore alla dislocazione emozionale e fisica della città. Il progetto intende mettere in relazione tra loro i luoghi secondo una mappa percettiva in continua evoluzione e con essi il cittadino nella sua essenza di edificatore di una città sempre in divenire e aperta al rinnovamento. Raccogliere dalla bellezza le risorse per equilibrare il ricamo nei territori periferici in questo travaso di esperienze, percorsi, persone, luoghi, fa emergere l’idea profonda di corpo politico e città futura».

Grande adagio popolare, Cenacoli Fiorentini #8, 20-23 settembre 2018

 

 

Spazio

«Non esiste il luogo del corpo e lo spazio esterno al corpo. Quello che possiamo dire con certezza è che esiste uno spazio tattile, dove queste componenti dovrebbero convivere. Quando questa convivenza è critica, tutto diventa estremamente conflittuale». – Virgilio Sieni

 

Progetto

«La Democrazia del corpo rappresenta un contesto di esperienze nell’ambito dei linguaggi del corpo e della danza, posti in risonanza con le altre arti allo scopo di tracciare un laboratorio continuo di ricerca che indaghi la postura dell’uomo nell’abitare il mondo». – Virgilio Sieni

 

Strumenti e tecniche

«Lo sviluppo di pratiche sulla conoscenza del corpo e dell’arte favorisce una nuova narrazione urbanistica partendo da strategie inclusive che sperimentano e attuano azioni condivise fondate sulla distribuzione dei ricettori tattili, lo sguardo, la biomeccanica dei movimenti, la capacità di spostamento e di dialogo».

Le Piagge. Abitare la democrazia. Quarto Paesaggio. L’esperienza urbana della bellezza, giugno-settembre 2018

 

Fonti e ispirazioni

RISONANZA_1. CORPI PIENI DI RUGHE

«Esistenze deboli, ciascuna aperta a un mondo nuovo. Sento la necessità di destinare i miei studi, le mie attenzioni, a queste presenze. Mi viene in mente l’immagine di mia nonna Giulia, che nei lentissimi pomeriggi assolati di Poppiano raccontava storie, immersa in una vita di silenzi e suoni, voci e relazioni, luce e dilatazione. Storie di una prossimità alle cose necessarie: il negozietto dove trovare tutto, il fabbro dove cuocere anche le aringhe, la merciaia, il pozzo per l’acqua, attraversando uno stagno col suono delle rane, tutto in un fazzoletto, come vicini di casa…Ogni acquisto era anche lo scambio di un sorriso, gentilezza, dignità. Negli amatori scopro continuamente quella vita, sono il vero tramite per la cura dei luoghi: mi sembra che immettano begli spazi quella dilatazione, che preservino la bellezza».

Virgilio Sieni, La città nuova. Elementi, documenti e riflessioni per una pratica artistica sul corpo e il territorio (a cura di Stefania Di Paolo), Collana Il gesto n. 31, Firenze, Maschietto, 2016